Avere la possibilità di entrare nel mondo del doppiaggio, sotto la guida del grande Maestro Fabrizio Pucci, è stata un’esperienza straordinaria, così come per gli allievi della scuola Cinema Players, anche per gli ospiti e amici della nostra casa.
Vincitore del premio “Leggio d’oro voce telefilm” (2011), e anche il premio per i dialoghi italiani – Sezione cinema al Festival “Voci nell’Ombra” (2017) per il film “Manchester by the Sea”.
Voce ufficiale di Hugh Jackman, famoso anche per aver doppiato Brendan Fraser nella maggior parte dei suoi film e tra gli altri attori doppiati figurano: Russell Crowe, Dolph Lundgren, Josh Brolin, Jon Hamm e tantissime altre star del Cinema.
Fabrizio Pucci, grande doppiatore italiano e anche una delle più belle voci del doppiaggio, ha raccontato aneddoti, segreti e tante storie della sua grande carriera.
Il grande Maestro già dall’inizio ha creato una sinergia speciale con i nostri allievi, spiegandogli l’importanza di avere una base (scuola di recitazione) dove si imparano tutte le tecniche della recitazione. Dopo di questo può arrivare il doppiaggio come una specializzazione che chiede tanta attenzione; capacità di ascoltare e possibilità di capire come l’attore, che si sta doppiando, ha usato la sua voce.
Ognuno ha la sua voce, non bisogna cercare di imparare a rendere bella la propria voce perché, come dice il maestro, una bella voce non esiste. La voce è un suono, il doppiaggio è un suono.
Una delle tecniche importanti di questo mestiere è la capacità di gestire i propri strumenti. Un attore può avere la più grande potenza, ma se non sa a gestirla, quando e quanto usarla, la stessa potenza non può servire. Si deve sapere come gestire la propria potenza interiore senza perdere il controllo. Saper gestire le cose accumulate dentro di noi (le gioie, i dolori,…) e usarle a comando quando servono al personaggio. Il tutto si racchiude nella capacità di unire la tecnica alle emozioni e al talento.
“Quello che deve seguire un attore in doppiaggio non è la bocca (si è sempre in ritardo nel seguire la bocca), ma sono gli occhi e la respirazione. Quando respiri con il personaggio, e guardi gli occhi, la bocca non ti serve”.
Il doppiaggio è un completamento, una tecnica in più per un attore che già conosce gli strumenti e ha una base di recitazione.
“Ogni tecnica recitativa è uno strumento. Tecnica ed emozione devono andare sempre insieme. Uno senza l’altro non funzionano. Recitare davanti a un microfono o davanti al pubblico o ad una macchina da presa è esattamente la stessa cosa. Hai bisogno di avere la capacità di chiudere il mondo circostante, ed essere lì, dove devi essere. Nel nostro caso, c’è uno schermo dove tu devi entrare, c’è una persona (attore da doppiare), che non sei tu, e devi capire che operazione sta facendo.” Cit. Fabrizio Pucci.
Alla fine, possiamo solo dire, che la scuola Cinema Players ha avuto il grandissimo onore di avere la possibilità di ospitare il Grande Maestro di doppiaggio, attore, doppiatore, dialoghista e direttore di doppiaggio, e avere uno stage dove sono state approfondite le caratteristiche e tecniche di questo mestiere.
È stata una bellissima e preziosa avventura sentire dal vivo la voce di “Wolverine” degli “X-Men”, e stare dentro questo mondo meraviglioso che si chiama “il Doppiaggio”.
Gordana Ristic